Non ci eravamo amati mai

un testo di Serena Votano,
fotografie di Marina Lucco Borlera.

Questura di Milano
Commissariato Lambrate

OGGETTO: DENUNCIA/QUERELA PER FURTO
Resa da: VALLARDI Stefania, nata a Milano (MI) in data 6/07/1991, residente a MILANO (MI), in Via Ronchi, 5, tel. 340768633, identificata tramite CARTA D’IDENTITÀ.

L’anno 2023, il giorno 23 del mese di gennaio, alle ore 08:19 negli Uffici del Commissariato Lambrate in Milano//
Avanti a noi, in forza al suindicato Ufficio, è presente la persona in oggetto generalizzata, la quale, per ogni effetto di legge, riferisce quanto segue://

Il giorno 21/01/23 alle ore 18:40 circa perdevo il treno in partenza dalla stazione di Napoli Centrale. Mi sentivo triste al pensiero di lasciare la città. Non ero sola a Napoli, ero con il mio ragazzo, tale “Demetrio Mancini”, con il quale avevamo in mente di passare due giorni insieme. Cioè non era proprio il mio ragazzo, ma per facilitarci la situazione diciamo che lo era. Poco prima della partenza ci eravamo separati. Ero da sola in stazione e il treno era già partito. Poiché non mi andava di passare un’altra notte a Napoli, decidevo di prendere un Flixbus direzione Milano Lampugnano. Il prezzo era conveniente, la stazione di partenza dei bus era pochi minuti a piedi dietro la stazione. Non faceva molto freddo ma prima di salutarci tale Demetrio mi aveva regalato il suo basco nero.

Alle ore 21:00 partivo da Napoli Metropark Centrale, 9 ore per arrivare a Milano. Mi ero tolta il parka, la sciarpa e il basco, piegandoli con cura, e li avevo riposti nella cappelliera sopra i sedili. Durante il viaggio provavo a lavorare.

Io e Demetrio avevamo deciso di fare quel viaggio un po’ mossi dall’istinto di fare qualcosa insieme. Il primo a proporre un salto a Napoli era stato lui, io ero solo un’intrusa. Inoltre mi sentivo molto presa da lui in quel momento sebbene ci fossero delle difficoltà non trascurabili: entrambi vivevamo in due città diverse – difatti tale Demetrio Mancini è residente in Rieti – come fare per stare insieme? E però erano domande premature considerato che eravamo usciti in tutto tre volte. Ma io credo che certe questioni vadano risolte subito.

Dopo un’ora di viaggio avevo dovuto interrompere il mio lavoro al pc poiché la batteria era scarica e la presa non funzionava. Mi recavo dall’autista per segnalare il malfunzionamento ma l’autista rispondeva che eravamo in viaggio su un autobus non dotato di wi-fi e corrente elettrica. Ritornata al mio posto, mi sentivo arrabbiata e frustrata. Ma era pur vero che stavo su un Flixbus.

Nel frattempo tale ragazzo seduto accanto a me, nome ignoto, continuava a ricevere messaggi. Sentivo la sua suoneria, mi infastidiva, ma non avendo molto da fare avevo iniziato a sbirciarli. Scoprivo che aveva poco meno di 20 anni, era al suo primo anno all’università. Chiedeva aiuto all’amico per preparare l’esame di diritto, non so bene quale. L’amico gli chiedeva se aveva studiato in quei giorni. Il ragazzo in questione rispondeva di non esserci riuscito, che la ragazza aveva il sospetto di essere incinta. Era stato con lei per fare il test, era negativo ma la ragazza aveva in ogni caso paura. «Perché non ha preso la pillola del giorno dopo?», chiedeva l’amico. Lui non aveva una risposta.

Mentre leggevo questi messaggi provavo il bisogno di dormire ma non ci riuscivo, sentivo le gambe doloranti, ero scomoda. Ripensavo a quel giorno passato a Napoli con tale Demetrio.

Ha presente quando incontra la persona giusta, siete allineati su tutto persino sui film da vedere prima di andare a dormire che poi non finite perché non riesce a stargli vicino senza provare il desiderio di farci l’amore? Ha presente quando incontra una persona che le fa scoprire di essere ancora in grado di essere felice? Ma cosa farsene di quella felicità se non può offrire nulla più di un pacchetto a ore?

Mi era sembrato un sogno realizzabile soltanto in quei film di cui non conoscevamo il finale.

Poco prima di ripartire mi chiedeva se ero ancora in grado di accettare la distanza che martedì ci avrebbe diviso, consegnandoci alle rispettive città. Rispondevo di no. Avevo paura. Ero alle prese con un amore che mi avrebbe ferita. E da lì avevamo iniziato a litigare.

Alle ore 05:55 arrivavo alla stazione di Milano Lampugnano, con 5 minuti d’anticipo. Da sola, stravolta. Davanti ai tornelli della metro rossa perdevo le tracce del ragazzo, il vicino di posto. Mi chiedevo il perché la ragazza si era rifiutata di prendere la pillola. Mentre osservavo il cielo grigio di Milano, oltre i finestrini del bus, ripensavo alla calda umida mattina di una Napoli in cui io e Demetrio non ci eravamo amati abbastanza. Non ci eravamo amati mai.

Allora mi accorgevo di aver perso il mio basco nero. No, non era mio. Ma mi era stato prestato da tale Demetrio e per questo, arrivata alla fermata metro di Lambrate, decidevo di recarmi dalla Polizia a sporgere denuncia. È l’ultima cosa che mi è rimasta di lui.

A.D.R.: Non ho altro da aggiungere.//
Del presente verbale si rilascia copia al denunciante per gli usi consentiti dalla legge.//
Letto, confermato e sottoscritto.//

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