Imperfetti sconosciuti

una raccolta di Andrea Seminario.

1

Ho mezz’ora da aspettare e non so che fare
vorrei prendere sparire ritrovarmi al mare
luna piena e mozziconi che mi fanno luce
più di cento lampioni

o forse no ma resto al buio sottoterra e non resisto
ma io non esisto

sono un pensiero che aspetta
che il mio spirito parta
su un pezzo di carta piegata e rovinata
ripenso a questa sera che ancora non esiste
ma è già finita e che nottata!
Mezz’ora è passata
sono ancora da solo
qualcuno forse doveva passare
suonare

si sarà dimenticato
ma nella calma mi sono dimenticato di partire anch’io.

2

Esco di casa per comprare qualcosa
fa un cazzo di freddo
amo il freddo e mi nascondo

sotto il colletto della giacca
dentro il cappuccio della felpa
guardo il cielo ed è già buio
non era così buio ieri

l’altro ieri faceva caldo ed io
io stavo in maglietta
in bicicletta col costume
con le piume di un gabbiano che mi sfuggono di mano
ed io da solo cado

non ho visto il marciapiede
è già buio e non si vede niente
tiro dritto e me ne fotto mi rimetto sotto
il colletto della felpa, il cappuccio della giacca
che non è mia ma la terrò per sempre
arrivo in fondo alla strada

non ricordo cosa dovevo comprare (l’ho mai saputo?)
e torno indietro

3

 Mi guardo intorno tra i locali
tra la gente che mi squadra e mi parla indaffarata
così presa a non far niente

perché in fondo è sabato sera
sono tutti inutili il sabato sera
come me che parlo come te che ascolti
come te che ancora svolti senza darmi la precedenza
alla terza volta che fai il giro per cercare un parcheggio
che non troverai

Mi confondo tra la folla, provo a uscire dalla bolla
che mi tiene sopra il mondo eternamente superiore
e va bene, sissignore,

ce ne andremo tra due ore mentre io sono stanco adesso.

4

Quanti nuovi amici e quanti vecchi
questa sera per la prima volta come specchi
mi permettono di andare a fondo
nel grande mappamondo della vita mia

Tutti chiusi in una stanza mentre il mondo avanza noi
aspettiamo la fine dentro a un bar ancora insieme

sangue delle mie vene
anche se lontani
fino ad ora.

5

Questa vita non ci vuole far andare bene
ce ne andremo insieme
torneremo soli
altri soli ed altre lune sulle nostre teste

passeranno leste e noi con loro
ma il mio passo per la strada non andrà disperso
se lo lascio immerso
dentro un foglio bianco

mentre corro verso il cielo mai davvero stanco
forse lento o forse debole

la luce è fievole e non vedo niente sarò
paziente fino all’alba
aspetterò la calma
di un giorno nuovo.

6

Non so se ho la nausea
perché non voglio uscire
o se non voglio uscire perché ho la nausea
ma intanto sono fuori
ti ho preso un mazzo di fiori
per ringraziarti di essere
ancora al mio fianco
non sono stanco ma irritato

mi avrai già perdonato cento milioni di volte
ma io sono ancora imperfetto
con più di qualche difetto

ma una volta in più
che differenza fa?

7

Torno a casa e sono solo
come sempre e come mai?

sono l’ultimo di nuovo ma non muovo un dito
per sentire chi mi segue
sono solo e ci riprovo ma non sento niente

la mia mente affretta il passo
in mezzo a tutto il chiasso
che mi circonda sempre

cerco i suoni della dea che mi ha cucito il palmo
per restare calmo
perché siamo in molti adesso
io vi sento spesso

quando mi apro al mondo che già riposa
quando torno a casa.

tutte le foto di Sofia Lupul.

Leggi anche…

Fine del sogno
Cartolune #1 | Giovanna Cinieri
La Gardiniza