un testo di Antonio Francesco Perozzi,
fotografie di Gennaro Trinchillo.
comprando vibratori e coltelli da cucina al supermercato [stop] impattando una ford contromano e riportando contusioni [stop] assistendo con vergogna ai nudi dei ragazzi dopo la partita [stop] facendo richiesta per una volta del giorno di malattia [stop] seguendo la colonna umana dietro la bara di tua sorella [stop] sognando un cataclisma improvviso o un over alla snai [stop] riconoscendo zio flavio nel costume di babbo natale [stop] rimanendo zitti a pranzo in alcune precise condizioni [stop] scoprendo tuo figlio assumere cannabis ormai da tempo [stop] entrando a seconda ora con marco che morirà giovane [stop] pregando dio con convinzione fino ai dodici anni [stop] prendendo in affitto un bilocale nella periferia di firenze [stop] girando solo la cina tra le mete a lungo desiderate [stop] perdendo la chiave di riserva un giovedì molto piovoso [stop] credendo quello il momento della resa dei conti [stop] trovando qualcosa nei palazzi del veneto rurale [stop] sperando nella definitiva liquidazione della realtà [stop] discutendo con il geometra l’opportunità di archi a tutto sesto [stop] ricevendo alcune fotografie del proprio torace [stop] dimenticando di chiamare tua figlia ormai milanese [stop] venendole in faccia una mattina di splendido sole [stop] prevedendo che la casa si possa dividere una volta morti [stop] considerando i germs la migliore espressione del punk hardcore [stop] vincendo dodici a uno a pes in un giorno per il resto mediocre [stop] avendo la febbre e la voglia di serial televisivi anni ’80 [stop] pentendosi di non averglielo mai detto né fatto capire [stop] rivedendo davvero tutta la vita negli ultimi secondi [stop] accarezzando i capelli di tua madre per addormentarti [stop] restando fedeli a un rituale di gesti prima del derby [stop] avendo preferito da sempre un capitalismo imperfetto ai soviet [stop] fingendo padronanza della matematica il giorno dell’orale [stop] portando claudio dallo psicologo dei bambini con imbarazzo [stop] trascorrendo una domenica tra le castagne e lo zio con tre dita [stop] divertendosi davvero alla sagra di paese con la musica e il resto [stop] esagerando in una discussione cominciata per piccole cose [stop] ordinando crispy mcbacon e fanta senza ghiaccio come sempre [stop] temendo la diagnosi peggiore in un corridoio affollato [stop] recuperando vecchi film marvel dopo un’improvvisa illuminazione [stop] festeggiando il 2044 in una baita accogliente con i soliti [stop] accusando i genitori per le loro difficoltà economiche [stop] fidandosi poco delle ultime innovazioni tecnologiche [stop] mostrandosi un asso nel disegno alle medie e poi basta [stop] preoccupandosi per il rumore della punto e la velocità degli anni [stop] fingendosi felice per i regali, anche stavolta [stop]